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La luna, laboratorio di pace

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La luna, laboratorio di pace  Empty La luna, laboratorio di pace

Message  idaM Sam 23 Mar - 14:30

20 luglio 1969 sulla luna arriva il primo uomo. Neil Amstrong, un americano, comandante della missione Apollo 11 vince la forte competizione con l’Unione Sovietica. Avevo 19 anni ed era per me il primo anno di università. Ero appena tornata a casa da Messina dopo i primi esami superati brillantemente. Ricordo la grande emozione. Tutti riuniti nella sala da pranzo di casa mia dove insieme alla mia famiglia c’erano i vicini che non avevano il televisore (mio padre era sempre il primo a comprare le novità tecnologiche per la casa). C’era anche la mia solita apprensione di fronte a un evento nuovo, ma quello era eccezionale. Che succederà? Riuscirà ad allunare l’astronave senza brutte sorprese?
Seguivamo tutti partecipi e ansiosi la telecronaca di Tito Stagno, gli occhi fissati sull’astronave. L’apertura della porta, la scaletta che esce dallo sportello e scende giù per allunare. Poi l’astronauta, primo, secondo, terzo passo e il cuore batteva forte, le mani al viso per nascondere l’eventuale attacco da parte un fantomatico extraterrestre e poi l’esplosione orgogliosa di Tito Stagno “Ha toccato!”. Non potrò mai dimenticare la gioia e la liberazione di quel momento. Ci siamo uniti anche noi all’applauso generale e ci guardavamo sorridenti e felici.  "One small step for a man, one giant leap for mankind". “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”
Dopo l’entusiasmo dei primi giorni poi ci siamo quasi dimenticati dell’evento straordinario anche se la scienza ha continuato i suoi viaggi nello spazio per raggiungere altri obiettivi e usare i satelliti per scopi diversi, non ultimo quello applicato al campo meteorologico.
 
Da allora sono passati 54 anni e oggi possiamo assistere a un nuovo interesse per la luna, soprattutto per il suo emisfero sud, interesse di tipo commerciale per sfruttare le enormi ricchezze minerali, alcuni dei quali, come titanio, (terre rare) ghiaccio d’acqua e altre fonti d’energia che scarseggiano sulla Terra, e altri presenti solo in Cina, da sfruttare in loco o, in un immaginario futuro non molto lontano da portare sulla Terra.
Oltre alla NASA e all’ESA, storiche protagoniste, anche Russia, Cina, India, Corea del Sud e, cosa davvero sorprendente, anche privati, come SpaceX del plurimiliardario Elon Musk e Blue Origin di Jeff Bezos dimostrano il loro interesse.
 
La luna, dunque, non solo teatro di esplorazioni astronomiche ma anche di mire geopolitiche e interessi commerciali. 
Si pensa di stabilire una base permanente per altre missioni spaziali d’esplorazione per il progresso delle conoscenze scientifiche a favore dell’umanità, ma anche come laboratorio di pace. Almeno così pensa Simonetta Di Pippo autrice del libro “Luna, laboratorio di pace” dove ci informa del nuovo interesse, del rinnovato vigore e delle ambizioni della nuova corsa alla luna del secolo. Un’ipotetica futura sede degli abitanti della Terra conseguente alla turbolenza geopolitica attuale? Un possibile e probabile rischio di un nuovo Far West a causa  degli interessi sovrapponibili delle potenze mondiali terrestri?
La Di Pippo fa riferimento ai trattati internazionali, dall’Outer Space Treaty al Moon Agreement, ma sottolinea come la tendenza odierna porta a trattati multilaterali con Stati Uniti e Cina oltre ai ricchissimi privati di cui si diceva prima. L’emisfero sud della luna è quello preso di mira perché più ricco oltre ad essere sempre illuminato. Qui sono previste delle bandierine di forma circolare, quadrata o triangolare destinate agli eventuali allunaggi delle varie nazioni, che dovrebbero regolamentare e disciplinare la probabile colonizzazione della luna, evitando sovrapposizioni e conquista selvaggia del nostro satellite, affinché lo spazio possa  diventare un auspicabile laboratorio di pace, sì teatro di sviluppo economico e fonte di nuove conoscenze scientifiche, ma anche e soprattutto luogo privilegiato per realizzare il sogno dell’umanità di liberarsi dalle catene della schiavitù attraverso la cooperazione internazionale, attraverso la sperimentazione e la realizzazione di nuove ed inedite strategie diplomatiche.
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La luna, laboratorio di pace  Empty Re: La luna, laboratorio di pace

Message  MurielB Sam 23 Mar - 23:08

Grazie Ida, la Luna e le sue risorse naturali sono patrimonio comune dell'umanità. Dovremmo tenere conto del fatto che i beni comuni sulla Luna o sulla terra appartengano a tutti. Dobbiamo rifiutarci di sfruttarli eccessivamente e preservarli per le generazioni future. È bello Il progetto de la luna.
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