L'origine degli dei e del mondo secondo la Teogonia di Esiodo
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L'origine degli dei e del mondo secondo la Teogonia di Esiodo
Qual è l’origine dell’universo? Della vita sulla Terra? Dell’uomo? Eterne domande sulle quali si sono interrogati filosofi, scienziati, religiosi nel corso dei secoli. Semplificando possiamo dire che le risposte si sono orientate su due filoni distinti, uno creazionistico, per cui tutte le creature risalgono a un creatore e un altro evoluzionistico per il quale tutto sarebbe frutto di evoluzione.
Quali sono state le risposte degli antichi Greci?
Il poeta Esiodo ce le ha date in un suo poema, la Teogonia, Θεογονία, da Θεός (theos) dio, e γονία (gonia) nascita, dunque nascita degli dei ma dove parla anche di Κοσμογονία (Cosmogonia) da κόσμος, (kosmos) mondo e γονία (gonia) nascita, dunque nascita del mondo. In sostanza il poeta segue a grandi linee il filone evoluzionistico, perché non prevede una divinità creatrice, ma tutto deriva dal caos, per l’effetto congiunto di naturali forze primordiali ed energie psicologiche in lotta continua fra loro. Esiodo non cerca il perché ma si limita a descrivere il come e quello che ci fa vedere è un mondo inizialmente dominato da mostri in lotta fra di loro che poi, dopo un lungo percorso pieno di violenze, ostacoli e sconfitte, si trasformerà in un mondo armonico e ordinato, dove Δίκη (Dike) la Giustizia prenderà il sopravvento con la vittoria di Zeus, il quale stabilirà l’ordine diventando il re degli dei dell’Olimpo. Dal Χάος (Chaos), al Κόσμος (cosmos) a Ζεύς (Zeus), padre e re degli dei.
Il tutto in tre fasi: una prima cosmogonica, una seconda mitologica e una terza teogonica. Un poema lungo e complesso che qui riassumiamo per la parte che ci interessa.
All’inizio c'era il Χάος (Chaos), una strana entità nata dal Nulla, senza alcun carattere umano, una sorta di immenso vuoto, da cui si formò Gea o Gaia, Γαῖα (la Terra). Poi si formò Τάρταρος (Tartaro) altro dio primordiale, luogo profondissimo negli abissi di Gea, Γαῖα, regno dei morti e degli dei vinti. Poi è il turno di Έρως (Eros), altro dio primordiale, non Eros figlio di Afrodite, ma pura energia cosmica che arricchisce la Terra e porta alla nascita delle generazioni degli dei.
Γαῖα (Gea) genera Ουρανός (Urano) il cielo stellato e poi Πόντος (Ponto) il mare, Ουρίας (Urea) le montagne. Da Urano e Gea nascono i Τιτάνες i Titani, bellissimi e violenti, poi, Κύκλωπες (i Ciclopi), esseri mostruosi. Da Urano e Gea nascono moltissimi altri figli che però Urano uccide generando odio fra i Titani e soprattutto in Gea, la quale propone ai figli di evirare il padre. Nessuno accetta la proposta e continuano a nascere figli che Urano continua a divorare, fino a quando il più piccolo, Κρόνος (Crono), il tempo, riesce nell'intento. Il sangue determinato dalla castrazione di Urano genera altri dei, quali le Ἐρινύες (Erinni), dee della vendetta e Ερις, (Eris), la Discordia, tutte divinità violente. Il membro di Urano gettato da Crono nel mare lo rende fecondo e da lui nascono le Νύμφες (Ninfe) e Αφροδίτη (Afrodite) o Venere, bellissima dea, non solo non violenta, ma anche personificazione dell'Amore. Dalla separazione di Urano e Gea nascono il tempo e lo spazio. Gea è la dea presente anche nelle antiche civiltà agricole ed è il simbolo del femminile.
Quali sono state le risposte degli antichi Greci?
Il poeta Esiodo ce le ha date in un suo poema, la Teogonia, Θεογονία, da Θεός (theos) dio, e γονία (gonia) nascita, dunque nascita degli dei ma dove parla anche di Κοσμογονία (Cosmogonia) da κόσμος, (kosmos) mondo e γονία (gonia) nascita, dunque nascita del mondo. In sostanza il poeta segue a grandi linee il filone evoluzionistico, perché non prevede una divinità creatrice, ma tutto deriva dal caos, per l’effetto congiunto di naturali forze primordiali ed energie psicologiche in lotta continua fra loro. Esiodo non cerca il perché ma si limita a descrivere il come e quello che ci fa vedere è un mondo inizialmente dominato da mostri in lotta fra di loro che poi, dopo un lungo percorso pieno di violenze, ostacoli e sconfitte, si trasformerà in un mondo armonico e ordinato, dove Δίκη (Dike) la Giustizia prenderà il sopravvento con la vittoria di Zeus, il quale stabilirà l’ordine diventando il re degli dei dell’Olimpo. Dal Χάος (Chaos), al Κόσμος (cosmos) a Ζεύς (Zeus), padre e re degli dei.
Il tutto in tre fasi: una prima cosmogonica, una seconda mitologica e una terza teogonica. Un poema lungo e complesso che qui riassumiamo per la parte che ci interessa.
All’inizio c'era il Χάος (Chaos), una strana entità nata dal Nulla, senza alcun carattere umano, una sorta di immenso vuoto, da cui si formò Gea o Gaia, Γαῖα (la Terra). Poi si formò Τάρταρος (Tartaro) altro dio primordiale, luogo profondissimo negli abissi di Gea, Γαῖα, regno dei morti e degli dei vinti. Poi è il turno di Έρως (Eros), altro dio primordiale, non Eros figlio di Afrodite, ma pura energia cosmica che arricchisce la Terra e porta alla nascita delle generazioni degli dei.
Γαῖα (Gea) genera Ουρανός (Urano) il cielo stellato e poi Πόντος (Ponto) il mare, Ουρίας (Urea) le montagne. Da Urano e Gea nascono i Τιτάνες i Titani, bellissimi e violenti, poi, Κύκλωπες (i Ciclopi), esseri mostruosi. Da Urano e Gea nascono moltissimi altri figli che però Urano uccide generando odio fra i Titani e soprattutto in Gea, la quale propone ai figli di evirare il padre. Nessuno accetta la proposta e continuano a nascere figli che Urano continua a divorare, fino a quando il più piccolo, Κρόνος (Crono), il tempo, riesce nell'intento. Il sangue determinato dalla castrazione di Urano genera altri dei, quali le Ἐρινύες (Erinni), dee della vendetta e Ερις, (Eris), la Discordia, tutte divinità violente. Il membro di Urano gettato da Crono nel mare lo rende fecondo e da lui nascono le Νύμφες (Ninfe) e Αφροδίτη (Afrodite) o Venere, bellissima dea, non solo non violenta, ma anche personificazione dell'Amore. Dalla separazione di Urano e Gea nascono il tempo e lo spazio. Gea è la dea presente anche nelle antiche civiltà agricole ed è il simbolo del femminile.
idaM- Messages : 41
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Re: L'origine degli dei e del mondo secondo la Teogonia di Esiodo
Grazie mille Ida per questa storia molto interessante. Secondo Esiodo, il mondo fu creato ex vacuo, cioè da uno stato preesistente, il "vuoto", e non ex nihilo, dal nulla.
Sono molto interessata alla fisica quantistica perché
può sollevare la possibilità che il mondo in cui viviamo sia generato dalla nostra percezione di esso, da attributi esterni a noi stessi. In altre parole, è possibile che la realtà non esista se non la osserviamo.
Il panenteismo è un sistema di credenze che postula che il divino esiste e compenetra tutte le parti della natura, ma che allo stesso tempo si estende al di là di essa.
Esiodo aveva già capito che era un potere più grande dell'universo e al di fuori dell'universo ad averlo creato. Esiodo era fondamentalmente un panenteista.
Sono molto interessata alla fisica quantistica perché
può sollevare la possibilità che il mondo in cui viviamo sia generato dalla nostra percezione di esso, da attributi esterni a noi stessi. In altre parole, è possibile che la realtà non esista se non la osserviamo.
Il panenteismo è un sistema di credenze che postula che il divino esiste e compenetra tutte le parti della natura, ma che allo stesso tempo si estende al di là di essa.
Esiodo aveva già capito che era un potere più grande dell'universo e al di fuori dell'universo ad averlo creato. Esiodo era fondamentalmente un panenteista.
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