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Cos’è il male? Perché c’è il male? Qual è la sua origine?

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Cos’è il male? Perché c’è il male? Qual è la sua origine? Empty Cos’è il male? Perché c’è il male? Qual è la sua origine?

Message  idaM Mer 17 Avr - 10:58

Cos’è il male? Perché c’è il male? Qual è la sua origine?
 
Antonio Blay dice nel capitolo 21 del suo libro Personalidad y niveles superiores de conciencia che il male non esiste, che il male è un’illusione, che il male in realtà è un bene limitato. 
Chi fa il male lo fa aspirando al bene ma senza curarsi del prezzo che la comunità deve pagare per la sua realizzazione e dunque è un bene limitato.  Il male non esiste come non esiste il buio, il male è carenza di bene come l’oscurità è carenza di luce. Accendendo la luce l’oscurità non c’è più, visto da un livello di coscienza superiore il male non esiste. Io, però, non riesco a non pensare al male che tocchiamo con mano ogni giorno, morti per malattie, stragi di bambini, guerre e distruzioni ovunque: e questo come lo chiamiamo se non male, che esiste ed è reale? Poi rifletto e capisco che, in effetti, dove c’è il male il bene è assente, che il male è separazione da Dio e la separazione è la conseguenza della caduta di Adamo ed Eva, tentati da Satana, l’angelo ribelle. In una interessantissima conversazione su Zoom tra persone interessate all’autorealizzazione seguendo l’omonimo corso di Antonio Blay, uno psicologo spagnolo, discepolo di Antonio Blay, è giunto alla stessa conclusione richiamando l’interpretazione cristiana del male aggiungendo, però, d’accordo con Blay, che Satana, col suo atto, a suo modo, voleva il bene senza però curarsi della drammatica conseguenza del suo gesto per l’umanità. Mai avevo pensato a una tale interpretazione! Poi però la discussione si è allargata e ho realizzato che il male è presente in ogni essere umano e si cela dietro la vanità, l’orgoglio, le ambizioni sfrenate di potere, l’egoismo, il giudizio, tanti demoni, come se non bastasse uno solo … il male non è fuori di noi, il male è dentro di noi. Noi dobbiamo identificarlo, riconoscerlo e rinnegarlo, mai scendere a patti con lui, mai dialogare con lui perché la sua abilità smisurata ci saprebbe tentare, sicuramente.  E mi sono venute in mente le tre tentazioni Gesù nel deserto: anche noi dobbiamo scacciarle. Come? Certo, mettendo in pratica le sue parole di vita. Per farlo, Antonio Blay ci suggerisce di intraprendere un cammino di auto realizzazione interiore, che ci conduca a conoscere, identificare e riconoscere il nostro Sé, la nostra vera essenza, che è divina e che è Amore, Luce, pace, Energia.  Quello che nel linguaggio cristiano si chiama conversione e si raggiunge attraverso la fede.
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